Coronavirus: lettera aperta dell’UPPI al Governo

coronavirus ed affitti

L’U.P.P.I., con due comunicati stampa del 18 e 26 marzo 2020 aveva pubblicamente denunciato l’inadeguatezza delle misure introdotte dal D.L. “Cura Italia” per sostenere il pagamento dei canoni di locazione delle attività commerciali chiuse a causa dell’emergenza Coronavirus, nonché la circostanza che migliaia di canoni non erano stati pagati nonostante il credito di imposta del 60%.

L’U.P.P.I. aveva richiesto che la riduzione dei canoni di locazione fosse oggetto di una scrittura privata registrata ed attestata obbligatoriamente dalle organizzazioni sindacali dei proprietari e degli inquilini, a fronte di una tassazione agevolata e/o altre agevolazioni fiscali, lasciando alle parti la possibilità di concordare reali diminuzioni dell’affitto secondo le singole esigenze territoriali; aveva, altresì, richiesto la soppressione del pagamento dell’acconto IMU di giugno 2020.

Con lettera aperta del 27 marzo inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Ministri, ai Sottosegretari e a tutti i parlamentari, l’U.P.P.I. aveva ulteriormente richiesto la totale detassazione dei canoni non incassati per il periodo della disposta chiusura delle attività a causa del Covid-19, essendo del tutto incostituzionale che i proprietari debbano pagare imposte su redditi non percepiti.

L’U.P.P.I. preso atto che nulla di quanto sopra, ad oggi, è stato recepito dal Governo per la conversione in legge del D.L. “Cura Italia”, per quanto è stato pubblicamente riferito da alcuni esponenti delle forze parlamentari e dagli organi di stampa,

R I C H I E D E

per tutto il periodo di emergenza Covid-19:

  1. l’estensione a favore dei conduttori del credito di imposta del 60% del canone mensile corrisposto, non solo per botteghe e negozi (C/1), ma per tutte le attività commerciali, artigianali, di interesse turistico, quali agenzie di viaggio e turismo, impianti sportivi e ricreativi, nonché agli immobili adibiti all’esercizio abituale e professionale di qualsiasi attività di lavoro autonomo e per quelle di immobili adibiti ad attività alberghiere o all’esercizio di attività teatrali (A/10, C, D);

  2. l’incremento della deduzione forfetaria IRPEF dal 5% al 15% sui canoni di locazione per i contratti che non hanno potuto beneficiare della cedolare secca al 21%;

  3. la possibilità per gli enti locali di azzerare l’IMU per i proprietari che riducano il canone di locazione per tutti gli immobili adibiti alle attività sopra indicate con l’assistenza e l’attestazione delle organizzazioni di categoria.

L’U.P.P.I., oggi riunito, in seduta straordinaria urgente in videoconferenza, il Comitato di Presidenza, il Presidente del Centro Studi Giuridici avv. Ladislao Kowalski, della Commissione Fiscale dr. Jean-Claude Mochet e della Commissione Urbanistica arch. Giovanni B. Varotto,

R I c h i e d e

altresì la costituzione immediata in videoconferenza di un Tavolo di lavoro tra il MISE, o i Ministeri competenti, l’ANCI, ed i rappresentanti delle organizzazioni di categoria maggiormente rappresentative in Italia per addivenire ad un protocollo d’intesa in merito alle problematiche riscontrate dai proprietari immobiliari e dagli inquilini ed alle possibili soluzioni di dette problematiche, ivi comprese le forme per conseguire le attestazioni di cui sopra.